Il Parco

Istituito a il 14 luglio 2019 a seguito di una convenzione sottoscritta tra il Comune di Montalbano Jonico, la Provincia di Matera e i Parchi Letterari Italiani, e  affidato dopo un regolare avviso pubblico per manifestazione di interesse, a cui potevano partecipare tutti gli organismi associativi, all’Associazione onlus di Volontariato Sociale “OIKOS”,  è dedicato oltre che all’autore montalbanese Francesco Lomonaco, tra i protagonisti dei moti rivoluzionari per la Repubblica Partenopea, soprannominato il Plutarco italiano, amico e maestro di Alessandro Manzoni e medico di Ugo Foscolo e del fratello, nonché autore di numerosi libri,  anche a Nicola Romeo, studioso di geometria pura, fondatore della casa automobilistica AlfaRomeo e figlio dei montalbanesi Maurizio Romeo e Lucia Guida, all’abate Placido Troyli, monaco cirstercense autore  della monumentale Historia generale del Reame di Napoli, al sacerdote Nicola Maria Troyli, archeologo e uomo di cultura, a lui si deve la scoperta dell’importanza delle famose Tavole di Heraclea dopo un casuale ritrovamento, amico di Papa Clemente XIV insegnò greco e filosofia, a Niccolò Fiorentino, autore di diverse opere tra cui Principi di giurisprudenza criminale, Istituzioni di pratica criminale, Riflessioni sul regno di Napoli, Ragionamento su la tranquillità della Repubblica, Saggio sulle quantità infinitesime e sulle forze vive e morte, morì nel 1799 di capestro borbonico in piazza del Mercato a Napoli, infine a Prospero Rondinelli, bibliotecario a vita, autore del libro Montalbano Jonico e i suoi dintorni, memorie storiche e topografiche e di diversi manoscritti.

Si tratta di un Parco virtuale che si riferisce ad un luogo reale ed  a vicoli, strade, piazze, personaggi illustri e gente comune, a libri, manoscritti, storie, vicende, ricordi. Quindi non ha recinti, muri, cancelli, orari per i visitatori.

Il suo obiettivo è quello di far conoscere il patrimonio culturale di una comunità che necessita, così come suggerisce l’etimologia stessa del termine cultura, di essere “coltivato” e se è possibile arricchito, sottraendolo all’incuria e all’abbandono.

Un luogo della memoria comunitaria dunque, suscettibile di continui arricchimenti, ma anche uno specchio in cui riflettere la contemporaneità e le sue sfide e un think tank  sulle nuove problematiche e le possibili risposte senza staccarsi dalle radici storiche e culturali.

Il Presidente
Vincenzo Maida

Piantina del Parco